mercoledì 25 giugno 2014

PROBIOTICI? RIMEDIO PROMETTENTE NON SOLO PER IL BENESSERE INTESTINALE MA ANCHE PER ALLERGIE, MALATTIE AUTOIMMUNI E INFIAMMATORIE

I probiotici, sono batteri "utili", in grado di esplicare effetti benefici a livello gastro-intestinale, ma non solo. Lo stretto legame dei probiotici con il sistema immunitario intestinale, il più esteso del nostro organismo, apre le porte a nuovi e promettenti scenari: i probiotici potrebbero esplicare un'azione immunomodulante e antinfiammatoria e risultare utili nella prevenzione e nel trattamento di malattie autoimmuni, infiammatorie e allergie.

I batteri probiotici, popolarmente chiamati fermenti lattici vivi, sono organismi microbici vivi, che, se assunti in adeguate quantità, conferiscono un effetto benefico all'organismo ospite, migliorando l'equilibrio microbico intestinale.
Al fine di capire come mai è così importante mantenere un'adeguata microflora intestinale, è importante ricordare che l'intestino è un ecosistema complesso, in cui interagiscono la mucosa intestinale, il sistema immunitario intestinale (GALT) e la flora microbica intestinale (microbiota).

Tale microflora è normalmente costituita da ceppi benefici di batteri (Lactobacilli, Bifidobatteri, Streptococchi) che convivono con ceppi potenzialmente patogeni (Stafilococchi, Clostridi, Escherichia coli ecc.).


effetti collaterali antibiotici



La microflora intestinale ha funzioni importantissime:
  • protezione da batteri patogeni
  • secrezione di batteriocine (sostanze ad attività antimicrobica)
  • effetto barriera nei confronti di antigenti sensibilizzanti
  • azione favorente la digestione e lassorbimento di nutrienti, come il lattosio (zucchero del latte)
  • detossificazione di metaboliti dannosi
  • sintesi di vitamine (come la vitamina K)
  • stimolazione e modulazione del sistema immunitario intestinale

Un'alterazione della composizione della normale microflora intestinale, o disbiosi, può avere quindi effetti nocivi per la salute ed è risultata correlata a disturbi intestinali come:
  • intolleranza al lattosio
  • sindrome del colon irritabile
  • leaky gut syndrome (sindrome dell'intestino permeabile)
  • coliti infiammatorie (ad es. Colite ulcerosa)


Ma non finisce qui, un'alterato funzionamento del sistema immunitario intestinale, strettamente legato al sistema immunitario delle mucose, sembrerebbe avere un ruolo anche nell'insorgenza di disturbi extra-intestinali quali:
  • flogosi recidivanti delle prime vie aeree
  • infezioni ricorrenti delle vie genito urinarie
  • malattie allergiche cutanee (eczema, orticaria e dermatite atopica) e respiratorie

E' allora in primo luogo fondamentale definire quali sono i principali fattori favorenti le alterazioni della microflora intestinale:
  • penetrazione di batteri patogeni dall'ambiente esterno
  • terapia con antibiotici
  • dieta sbilanciata che determina un'alterazione del pH intestinale
  • alterazione della risposta immunitaria
  • infezioni fungine, virali o da protozoi


Cosa fare allora in caso di sintomi potenzialmente correlati a disbiosi intestinale?

Si può ripristinare la microflora intestinale in modo del tutto naturale tramite opportuni accorgimenti dietetici e tramite l'assunzione di probiotici eventualmente associati a prebiotici.

Mentre i probiotici sono microrganismi benefici resistenti ai succhi gastrici e ai sali biliari in grado di arrivare vitali nell'intestino e di colonizzarlo, i “prebiotici“ sono Ingredienti non digeribili degli alimenti, quali ad esempio fruttooligosaccaridi,che promuovono selettivamente la crescita degli stessi probiotici.

Mentre l'efficacia della supplementazione con probiotici è da tempo accertata in caso di diarree microbiche (diarree del viaggiatore ecc.), e spiegata dai meccanismi di competizione dei probiotici nei confronti di batteri patogeni, sono ancora in corso numerosi studi volti ad accertare l'utilità dei probiotici in caso di malattie infiammatorie (artrite reumatoide, asma bronchiale, malattie infiammatorie intestinali ecc.), allergie e malattie neoplastiche.

I probiotici infatti giocano un ruolo fondamentale nella regolazione del sistema immunitario intestinale, aumentando la produzione locale di immunoglobuline di tipo A (una forma di anticorpi), riducendo la permeabilità della mucosa intestinale e la penetrazione di antigeni, sostanze in grado di scatenare risposte immunitarie, e regolando l'infiammazione locale.

Visto lo stretto collegamento tra il sistema immunitario intestinale e quello delle mucose, si pensa che i probiotici possano avere effetti anche sistemici, come l'effetto antiinfiammatorio e immunomodulante, attribuito anche all'aumentata produzione di “linfociti T regulatory o suppressors„ (cellule immunitarie che modulano la risposta immunitaria).

Tali effetti sistemici, ancora in corso di studio, potrebbero risultare determinanti nella prevenzione di malattie autoimmuni, allergiche, infiammatorie e neoplastiche.

In conclusione, non scordiamoci che in caso di terapie antibiotiche, infezioni intestinali o dieta sbilanciata e povera di fibre, l'assunzione di probiotici, tramite integratori alimentari (capsule, flaconcini ecc.) o alimenti funzionali (yogurt, latti fermentati ecc.) è un modo naturale ed efficace per promuovere il nostro benessere intestinale, e... non solo. Si è già parlato dell'utilità di ceppi specifici per la salute dello stomaco e per combattere la gastrite.


Non resta che attendere ulteriori conferme sugli effetti sistemici antinfiammatori e immunomodulanti dei probiotici, che li rendono un promettente rimedio complementare in caso di malattie infiammatorie e neoplastiche, patologie autoimmuni e allergie, peraltro sempre più diffuse.


lunedì 2 giugno 2014

COLESTEROLO ALTO: RISCHI PER LA SALUTE, DIETA E RIMEDI EFFICACI


Il colesterolo alto, o ipercolesterolemia, è un importante fattore di rischio cardiovascolare modificabile, non solo attraverso l'assunzione di farmaci (statine), ma prima di tutto migliorando dieta e stile di vita ed eventualmente ricorrendo ad opportuni nutrienti e integratori alimentari "anticolesterolo". 
Ad oggi, sono vari gli accorgimenti dietetici e i rimedi naturali riconosciuti efficaci per prevenire il colesterolo alto. Vediamo quali sono e come agiscono.

Che cos'è il colesterolo? Quali rischi può comportare il colesterolo alto?
Il colesterolo è una molecola dalle importanti funzioni biologiche, che non deve essere demonizzata a priori. E' infatti necessario per la sintesi delle membrane cellulari e degli ormoni.
Tuttavia, se presente in eccesso e in determinate forme (si parla comunemente di colesterolo buono e colesterolo cattivo), il colesterolo diventa un pericolo per la salute. Vediamo meglio come.

Il colesterolo è trasportato nel circolo sanguigno tramite apposite lipoproteine che si distinguono in lipoproteine a bassa densità (Low density lipoprotein o LDL) e lipoproteine ad alta densità (High density lipoprotein o HDL).
Mentre le LDL trasportano il colesterolo dal fegato ai tessuti periferici, comprese le arterie, dove il deposito di colesterolo innesca un complesso processo che porta alla formazione di placche aterosclerotiche, le HDL “recuperano”colesterolo dai tessuti periferici, tra cui i vasi arteriosi e lo riportano al fegato, riducendo il rischio di sviluppo di aterosclerosi.
Per questo motivo il colesterolo-HDL viene detto "colesterolo buono", e al contrario il colesterolo-LDL viene chiamato "colesterolo cattivo".

I dati epidemiologici relativi al fattore di rischio "colesterolo" indicano oggi:
  • che la colesterolemia (colesterolo nel sangue), e in particolare la colesterolemia-LDL, è un fattore di rischio potente e indipendente di cardiopatia coronarica; elevati valori di colesterolo-LDL, in genere >160 mg/dL, possono compromettere la normale struttura e funzione delle arterie.
  • che elevati livelli di colesterolo totale e LDL e ridotti livelli di colesterolo- HDL si associano anche a un eccesso di rischio di morbilità e mortalità per patologie cerebrovascolari, e di mortalità per tutte le cause;
  • che la riduzione dei livelli di colesterolo nel sangue, contemporaneamente a quella di altri fattori di rischio, si accompagna a una diminuzione della morbilità e della mortalità per cardiopatia coronarica e ictus .

Come prevenire o ridurre il colesterolo alto?
Il colesterolo alto è un fattore di rischio mofidicabile attraverso un'adeguata dieta e uno stile di vita sano. In caso di colesterolo alto, è fondamentale prima di tutto l'adozione di una dieta ipolipemizzante (in parole semplici una dieta "anticolesterolo", povera di acidi grassi saturi e acidi grassi trans), e la riduzione del peso corporeo eventualmente in eccesso, da perseguire diminuendo l'apporto calorico della dieta e incrementando l'attività fisica.

Per i soggetti a rischio che non ricevono benefici dall'applicazione delle suddette prescrizioni igienico-dietetiche e che dopo un certo periodo di tempo, in genere tre mesi, presentano ancora il colesterolo alto (Valori indicativi: colesterolo totale > 190 mg/dl e/o colesterolo LDL > 115 mg/dl) si ritiene in genere necessaria la terapia farmacologica con statine (si sottolinea che ogni caso è a sè e che va gestito col medico curante considerando l'intero quadro clinico).

Nel caso invece di soggetti a rischio basso/intermedio, l'adeguamento dello stile di vita (dieta anticolesterolo e attività fisica regolare) è in genere sufficiente per la riduzione dei livelli di colesterolo.
E' proprio per questa tipologia di soggetti a rischio basso che possono risultare utili i prodotti salutistici e i rimedi naturali "anticolesterolo" come alternativa ai farmaci a basse dosi, associati ad una dieta adeguata.

Tra i rimedi naturali e i rimedi nutrizionali "anticolesterolo" quali sono quelli realmente efficaci in caso di colesterolo alto?
Sono stati sottoposti all'esame dell'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) numerosissimi nutrienti ritenuti utili per il mantenimento di normali livelli di colesterolo nel sangue.
I nutrienti di efficacia anticolesterolo provata, per i quali sono stati autorizzati health claims (claims salutistici) inerenti il mantenimento di normali livelli di colesterolo nel sangue sono ascrivibili a tre categorie principali con differenti meccanismi di azione: acidi grassi monoinsaturi o poliinsaturi, fibre alimentari e componenti non digeribili degli alimenti, e altre sostanze di origine vegetale, animale o fungina (steroli o stanoli vegetali, monacolina ecc.).
Ecco quali sono e come mai sono utili per prevenire il colesterolo alto.

ACIDI GRASSI POLI-INSATURI (acido alfa-linolenico, l'acido linoleico):
Il meccanismo d'azione degli acidi grassi poli-insaturi sulla riduzione del colesterolo sierico è complesso: nonostante gli acidi grassi insaturi aumentano la sintesi endogena di colesterolo, essi aumentano il numero di recettori epatici per il colesterolo-LDL e il turn over del colesterolo-LDL in vivo. Gli acidi grassi fungono anche da ligandi di importanti elementi di regolazione, che possono giocare un ruolo importante nel determinare il colesterolo plasmatico.

ACIDI GRASSI MONOINSATURI O POLINSATURI (Acido oleico,Acidi grassi monoinsaturi e/o polinsaturi e alimenti a basso o a ridotto contenuto di acidi grassi saturi):
La sostituzione nella dieta di acidi grassi saturi con acidi grassi insaturi determina una riduzione degli effetti di questi ultimi (aumento sintesi colesterolo; riduzione turn-over colesterolo LDL).

MONAKOLINA K del riso fermentato dal lievito rosso (Monascus purpureus):
La monakolina K è un noto inibitore dell'enzima HMG-CoAreduttasi,
enzima coinvolto nella sintesi del colesterolo e target delle statine di sintesi.
Viene considerata per questo una statina naturale.

CHITOSANO: Il chitosano si legherebbe ai lipidi carichi negativamente riducendone l'uptake gastrointestinale. Tuttavia da studi sull'escrezione fecale a 24 h in volontari sani non risultano dati significativi e non è perciò chiaro se questo meccanismo possa davvero giocare un ruolo importante in relazione alla prevenzione del colesterolo alto.

FIBRE ALIMENTARI E COMPONENTI NON DIGERIBILI DEGLI ALIMENTI (Betaglucani, glucomannano, gomma di Guar, cellulosa metilica propilica idrossilata, pectine):
L'assunzione delle suddette fibre e componenti non digeribili determina un aumento della viscosità del contenuto dell'intestino tenue a cui consegue un minore riassorbimento degli acidi biliari, aumentando la sintesi di acidi biliari a partire dal colesterolo e riducendo così la quantità di colesterolo-LDL circolante.

FITOSTEROLI E FITOSTANOLI:
Gli steroli vegetali (es. Beta-sitosterolo, campesterolo) e gli stanoli vegetali (es. Ergostanolo, campestanolo) in forma libera o esterificata con acidi grassi alimentari, abbassano notevolmente il colesterolo sierico: 2 grammi al giorno di fitostanoli possono ridurre del 10% il colesterolo-LDL.
I meccanismi di azione sono molteplici:
● Competizione con il colesterolo alimentare e di origine epatica per la solubilizzazione e il successivo incorporamento nelle micelle miste 
● Formazione nel lume intestinale di complessi insolubili che precipitano e sono eliminati con le feci
● Competizione con i meccanismi di trasporto di membrana del colesterolo sulla parete intestinale
● Probabile regolazione delle proteine implicate nel metabolismo del colesterolo sia negli enterociti sia negli epatociti.

Per finire, quando si parla di rimedi naturali "anticolesterolo" il confine tra dieta e rimedio naturale/integratore alimentare è molto sfumato.
Basta vedere come tra i nutrienti efficaci per mantenere livelli normali di colesterolo si trovino in primis gli acidi grassi monoinsaturi e polinsaturi, il cui apporto dipende, più che da veri e propri integratori alimentari, dalla nostra dieta.
Anche nel caso del colesterolo alto vediamo quindi come il primo rimedio efficace e senza effetti collaterali sia una dieta sana e bilanciata, accompagnata da un'attività fisica regolare.


Fonti:
Miccoli RR., Lamorgese V., Linee Guida nel trattamento delle dislipidemie e degli altri fattori di rischio di cardiopatia ischemica, Università di Pisa,
http://www.diab.it/linee_guida_dislipidemie.html, 2013

Dizionario di Medicina, Treccani, www.treccani.it, 2013

Maria Luz Fernandez and Kristy L. West, Mechanisms by which Dietary FattyAcids Modulate Plasma Lipids, The Journal of Nutrition, vol. 135 no. 9, p. 2075-2078, 2005

Gerardo Medea, Terapia ipocolesterolemizzante: possibile uso dei fitosteroli vegetali in supporto alla dieta e/o ai farmaciI, SIMG, http://www.simg.it/, 2007

Laura Calpe-Berdiela, Joan Carles Escolà-Gila, Francisco Blanco-Vacaa, New insights into the molecular actions of plant sterols and stanols in cholesterol metabolism,ELSEVIER - Atherosclerosis, Volume 203, Issue 1, p. 18-31, 2009

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