domenica 12 maggio 2013

IL LICOPENE: UN'ARMA PER IL CONTROLLO DEL COLESTEROLO, E NON SOLO


Il colesterolo è un importante fattore di rischio cardiovascolare, controllabile in parte con abitudini alimentari adeguate. 
Sono tanti gli alimenti e i nutrienti studiati per la loro potenziale importanza nell'ambito di una "dieta anticolesterolo". Uno di questi è il licopene.

Il licopene, è una molecola che fino a non molti anni fa era semi-sconosciuta e che negli ultimi anni è finita sotto le luci dei riflettori per le sue proprietà antiossidanti e protettive nei confronti di varie malattie cronico-degenerative.
Il licopene è un composto chimico alchilico non polare, e quindi liposolubile, appartenente al gruppo dei carotenoidi. E' classificato in base alla normativa vigente come additivo alimentare, identificato dalla sigla E160d. 
Parlando di additivi qualcuno potrebbe pensare ad una molecola sintetica, in realtà il licopene è ampiamente disponibile in natura, e contenuto in numerose specialità tipiche della dieta mediterranea.
La principale fonte alimentare è infatti il pomodoro (Solanum lycopersicum) da cui prende anche il nome, ortaggio largamente utilizzato e apprezzato nella cucina italiana. Altre fonti naturali sono melone, guava e pompelmo rosa.

Oltre che per l'effetto protettivo nei confronti di alcune neoplasie e il suo forte potere antiossidante, questa preziosa molecola è stata studiata per il potenziale effetto sul colesterolo sierico e sulla pressione sanguigna, importanti fattori di rischio cardiovascolare.
Gli australiani Karin Ried e Peter Fakler hanno condotto una meta-analisi, tecnica clinico-statistica quantitativa che permette di combinare i dati di più studi condotti su di uno stesso argomento, sugli effetti del licopene sui lipidi ematici e sulla pressione sanguigna. 
Da questa è emerso che il licopene, assunto in dosi di almeno 25 mg al giorno è efficace nel ridurre il colesterolo LDL (popolare come colesterolo "cattivo") del 10 %, effetto comparabile a quello sortito da basse dosi di statine (farmaci di sintesi per il controllo del colesterolo) in pazienti con livelli di colesterolo leggermente elevati.
Sono invece necessari ulteriori studi per confermare l'azione di controllo sul colesterolo totale e l'effetto di riduzione della pressione sistolica.

Alla luce di questi risultati è importante anche sapere in che condizioni e in quali quantità il licopene è disponibile negli alimenti, considerando che per raggiungere determinati apporti con la dieta potrebbero risultare necessari degli integratori alimentari.
Il contenuto in licopene è infatti influenzato dal livello di maturazione del pomodoro: mentre nel caso di pomodori rossi e maturi è stata calcolata una concentrazione di 50 mg/kg, nelle varietà gialle essa scende a 5 mg/kg.
La sua biodisponibilità sembra essere più elevata nei prodotti trattati termicamente (quindi cotti) rispetto ai prodotti crudi e il suo assorbimento, trattandosi di una sostanza lipofila, è correlato alla presenza di lipidi nella dieta.
Il modo ottimale di assumerlo con gusto risulta quindi tramite l'assunzione di pomodoro cotto con un filo d'olio
Via libera allora a pizza e sughi al pomodoro, senza per questo disdegnare i pomodori crudi, che mantengono intatte altre proprietà nutrizionali. 
Buon appetito!


Fonti:
Karin Ried, Peter Fakler: "Protective effect of lycopene on serum cholesterol and blood pressure: Meta-analyses of intervention trials".Discipline of General Practice, School of Population Health and Clinical Practice, The University of Adelaide, Adelaide, South Australia 5005, Australia


Elsevier Ireland Ltd. 






Immagine: http://www.yourself.it

venerdì 3 maggio 2013

LA DIETA DEL BUONUMORE.. VEGETARIANA O NO ?


Dieta e alimentazione, in virtù dei nutrienti che apportano, possono influire sul nostro umore e sul nostro stato d'animo.
Vediamo i risultati di uno studio che ha testato l'effetto sul tono dell'umore di diverse tipologie di dieta (non pensate a quella del cioccolato)...

Mentre si parla spesso di singoli alimenti che possono favorire il buonumore per il loro naturale contenuto di precursori della serotonina, un importante neurotrasmettitore, si è parlato meno spesso del tipo di dieta ideale per favorire il buonumore.
In base ad uno studio pilota condotto da Bonnie L. Beezhold e Carol S. Johnston sembra che alcune "restrizioni" alimentari possano migliorare il tono dell'umore.

In particolare è stato testato l'effetto sull'umore di una dieta a basso contenuto di carne, pesce e pollame.
Trentanove soggetti onnivori sono stati assegnati casualmente a tre diversi gruppi:
1) Gruppo di controllo "onnivoro" che ha consumato quotidianamente carne, pesce e pollame (OMN)
2) Gruppo che ha consumato pesce 3-4 volte a settimana ma che non ha consumato carni (FISH)
3) Gruppo vegetariano che non ha consumato nè carne, nè pesce, nè pollame.

Perchè la scelta di questi tre gruppi e non di solo due gruppi (vegetariani e onnivori)?

Perchè è vero che le diete "onnivore" sono diete ad alto indice di acido arachidonico (omega-6), precursore di importanti molecole tra cui i mediatori dell'infiammazione, ed è stato dimostrato da vari studi che alti livelli di questo acido possono promuovere disturbi dell'umore.
E' però anche vero, che, tra gli onnivori,  chi consuma regolarmente pesce accresce l'apporto di EPA e DHA, acidi grassi della serie omega-3 che competono con l'acido arachidonico e ne contrastano in vivo gli effetti negativi.

Sia all'inizio dello studio, sia dopo due settimane di dieta sono stati compilati da partecipanti dei questionari inerenti gli alimenti consumati, il tono dell'umore percepito, e il grado di stress, ansia e depressione percepito.
A differenza di quanto si poteva pensare, il tono dell'umore è risultato invariato sia nel gruppo che ha consumato carne e pesce (OMN), sia nel gruppo che ha consumato pesce, ma non carni (FISH).
Nel gruppo dei vegetariani invece dopo due settimane di dieta si è registrato un notevole aumento del tono dell'umore percepito.

Carne e pesce possono risultare molto gustosi e, agli amanti, faranno anche venire il buonumore,  ma in questa  prima ricerca di una dieta del buonumore, condotta nel breve termine, vincono le diete vegetariane o comunque a basso tenore di prodotti di origine animale..
Vedremo in futuro se ci saranno novità... voi cosa ne pensate?

Fonti:
"Restriction of meat, fish, and poultry in omnivores improves mood: A pilot randomized controlled trial"
Bonnie L. Beezhold and Carol S Johnston
Nutrition Journal 2012, 11:9


Immagine: www.mammarum.com