sabato 25 gennaio 2014

ANSIA ? I RIMEDI PIU' EFFICACI


Sono tanti i rimedi naturali utilizzati per combattere l'ansia e i disturbi correlati, come ad esempio l'insonnia. Quali sono quelli più efficaci?

L'ansia e i disturbi ad essa correlati, come i disturbi del sonno, sono molto diffusi, anche tra i più giovani.

Mentre per un'ansia passeggera è frequente l'utilizzo di rimedi naturali, in caso di disturbi d'ansia più rilevanti, si ricorre normalmente alla psicoterapia e/o alla terapia famacologica.
Purtroppo però, in alcuni casi, non sempre i farmaci ansiolitici (benzodiazepine e derivati delle benzodiazepine), pur essendo necessaria le prescrizione medica, vengono utilizzati sotto un sufficiente controllo medico, e ciò può sfociare in casi di dipendenza e abuso.

Alla luce di questi importanti effetti collaterali degli ansiolitici, è importante analizzare quali tra i rimedi naturali (erbe, integratori alimentari) possono essere realmente efficaci per contrastare l'ansia e i disturbi d'ansia. Purtroppo infatti, in un momento di crisi economica, il paziente, di fronte ad opinioni spesso discordanti sull'efficacia dei rimedi naturali, tende ad optare per il farmaco, che può apparire più efficace e meno costoso.

Da una revisione sistematica di 24 studi clinici sui rimedi naturali per l'ansia, condotti in parte su soggetti con diagnosi di disturbo d'ansia o di depressione e in parte su soggetti "sani", con sintomi d'ansia occasionali, sono emersi risultati davvero interessanti.

Integratori alimentari e erbe si sono dimostrati efficaci rimedi naturali per il trattamento dell'ansia e dei disturbi ad essa correlati (insonnia, sintomi depressivi ecc.).
Ma in particolare, tra i vari rimedi naturali sotto analisi, i più efficaci nel trattamento dell'ansia sono risultati essere gli estratti di passiflora e kava-kava e la combinazione di L-lisina e L-arginina.
Per quanto riguarda gli integratori di magnesio e combinazioni di altre erbe servono ulteriori conferme sulla loro efficacia per l'ansia.
L'erba di San Giovanni (Iperico), utilizzata con successo per i disturbi dell'umore, non è risultata efficace contro l'ansia, assunta in monoterapia.

In conclusione, ricordando che in Italia è stata vietata dal 2002, a fini cautelativi, la vendita di prodotti conteneti kava-kava, anche sulla base di alcune segnalazioni, e ricordando che la supplementazione con aminoacidi può attivare vie metaboliche a favore della crescita cellulare, la passiflora appare il rimedio naturale più sicuro ed efficace contro l'ansia.


Fonti:
Nutritional and herbal supplements for anxiety and anxiety-related disorders: systematic review
Lakhan and Vieira Nutrition Journal 2010, 9:42
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mercoledì 22 gennaio 2014

I BENEFICI DELLA PAPPA REALE: LEGGENDA O REALTA' ?



La pappa reale in base ad un recente studio avrebbe effetti benefici sull'eritropoiesi, sulla tolleranza al glucosio e sul benessere mentale.


La pappa reale (in inglese Royal Jelly) è un prodotto salutistico tradizionale i cui effetti sulla salute sono ancora avvolti da un’aura di mistero.

La pappa reale, considerata da molti un integratore alimentare, è più precisamente un alimento costituito dalla secrezione prodotta dalle ghiandole ipofaringee e mascellari delle api operaie.
Essa viene utilizzata dalle api come nutrimento per le larve (fino a tre giorni di età) e per l'ape regina (per tutta la vita).
Forse, dati gli effetti ben visibili sulla crescita e sul vigore delle api regine, la pappa reale  è diventata  un popolare “rimedio della nonna”,  dato da generazioni anche ai bambini come ricostituente naturale.
In realtà gli effetti sulla salute della pappa reale non sono ben conosciuti e provati da un punto di vista scientifico, come anche non sono stati ben caratterizzati i componenti attivi di questo alimento.


In base ad un recente studio di valutazione degli effetti a lungo termine dell’assunzione di pappa reale sono emersi risultati promettenti e incoraggianti.

Da questo studio randomizzato controllato in doppio cieco, condotto su 61 volontari in salute dai 42 agli 83 anni, l’assunzione di 3 grammi di pappa reale al giorno con un liquido per un periodo di sei mesi ha determinato miglioramenti significativi nell’eritropoiesi (produzione di globuli rossi), nella tolleranza al glucosio e nel benessere mentale.
Nonostante questi risultati debbano essere confermati da successivi studi su campioni di popolazione più consistenti, sono risultati incoraggianti e speriamo che costituiscano i primi passi verso una definizione più scientifica degli effetti di questo alimento misterioso e magico.



Fonte:

Effect of royal jelly ingestion for six months on healthy volunteers
Hiroyuki Morita*, Takahide Ikeda, Kazuo Kajita, Kei Fujioka, Ichiro Mori, Hideyuki Okada, Yoshihiro Uno and Tatsuo Ishizuka; Nutrition Journal 2012, 11:77 doi:10.1186/1475-2891-11-77
Image Courtesy of James Barker/FreeDigitalPhotos.net

sabato 18 gennaio 2014

MAL DI STOMACO? SE PRENDETE ANTIACIDI ATTENTI ALLA VITAMINA B12


L'assunzione a lungo termine di farmaci antiacido, comunemente utilizzati per la gastrite e per la malattia da reflusso gastroesofageo, è risultata associata alla carenza di Vitamina B12.

I farmaci antiacido sono comunemente utilizzati per neutralizzare l'acidità gastrica e rappresentano uno strumento importante per limitare  i sintomi e i danni dovuti alla gastrite e alla malattia da reflusso gastroesofageo.
Purtroppo però, un nuovo studio pubblicato sulla rivista JAMA, condotto su un campione di larghe dimensioni, evidenzia il risvolto della medaglia in merito all'assunzione a lungo termine di questi farmaci.
L'assunzione a lungo termine, per 2 anni o più, di farmaci antiacido, inclusi i diffusissimi IPP (inibitori della pompa protonica), è associata alla carenza di Vitamina B12.
L'abbassamento dell'acidità gastrica può infatti costituire una delle cause di malassorbimento di Vitamina B12, fondamentale per la salute del sistema nervoso.

La carenza di Vitamina B12 è normalmente diffusa specialmente nella popolazione in età avanzata.
Nel corso di questo studio però è emersa un'importante associazione tra l'assunzione prolungata di antiacidi e la carenza di vitamina B12 nelle donne e nei giovani, identificando un nuovo gruppo a rischio. Tale associazione è "regredita" a seguito dell'interruzione dell'assunzione dei farmaci antiacido. 
La carenza di Vitamina B12, se non trattata, può portare a  demenza, danno neurologico, anemia perniciosa e altre complicazioni, talvolta irreversibili. In caso di gravidanza inoltre può sortire effetti molto pericolosi sul nascituro.
E' quindi fondamentale, oltre ad una attenta vigilanza e alla prescrizione di questi farmaci nelle dosi minime efficaci da parte dei medici, l'informazione dei pazienti, numerosi, che assumono farmaci antiacido, alcuni dei quali sono acquistabili anche senza ricetta medica.

Per finire, ricordiamo le fonti alimentari di Vitamina B12: essa si trova in tutti gli alimenti di origine animale in minime quantità, in particolare nel fegato, nella carne, nel pesce nel latte e nelle uova. 
Per questo motivo la carenza di vitamina B12 è frequente in chi pratica una dieta vegetariana stretta o vegana, caso in cui è necessario ricorrere ad appositi integratori alimentari.
Il suo fabbisogno minimo giornaliero, normalmente coperto da una dieta bilanciata, è di almeno 2 mg al giorno.


Fonti:
Ellis, M. (2013, December 11). "Long-term antacid use linked to vitamin B12 deficiency." Medical News Today. Retrieved from http://www.medicalnewstoday.com/articles/270007.
http://www.epicentro.iss.it

LE NOCI: UN AIUTO, A PROVA DI EFSA, PER I VASI SANGUIGNI E IL SISTEMA CARDIOVASCOLARE


Le noci contribuiscono al miglioramento dell'elasticità dei vasi sanguigni e sono un aiuto concreto per mantenere la salute cardiovascolare. 
L'evidenza scientifica del loro effetto ha reso possibile l'autorizzazione da parte dell'EFSA di uno specifico claim salutistico (Health Claim).

Le noci sono un vecchio "rimedio della nonna" che, a giudicare dalle evidenze scientifiche, non è assolutamente da abbandonare.
Le noci sono infatti uno dei pochi alimenti, e quindi matrici complesse, che possono al momento vantare un claim salutistico (Health Claim), o indicazione per la salute, autorizzato dall'EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare), e quindi utilizzabile anche sull'etichettatura del prodotto.
Il claim salutistico approvato dall'EFSA, relativo alla funzione dei vasi sanguigni, in base a cui "le noci contribuiscono al miglioramento dell'elasticità dei vasi sanguigni",  pur non essendo supportato da un indiscusso meccanismo d'azione, è stato autorizzato per le forti evidenze scientifiche a favore dell'effetto delle noci sulla normale funzione endoteliale, fondamentale per la prevenzione della trombosi e dell’aterosclerosi.
In particolare  da studi interventistici su soggetti sani e su soggetti affetti da diabete di tipo 2 è risultato un effetto sostenuto del consumo di noci sul miglioramento della "vasodilatazione endotelio-dipendente", la più studiata funzione endoteliale.

In base alle evidenze scientifiche, la dose giornaliera necessaria per ottenere l'effetto indicato nel claim è di 30 grammi di noci, che possono essere consumate nel contesto di una dieta bilanciata.
L'unico altro nutriente che al momento può vantare un claim autorizzato dall'EFSA sulla funzione dei vasi sanguigni in etichetta è la Vitamina C, fondamentale per la sintesi del collagene e quindi per la struttura dei vasi sanguigni, e non solo. 
Quindi largo alle noci, sono amiche dei vasi sanguigni e ricche di nutrienti di alta qualità come gli acidi grassi omega-3, anch'essi fondamentali per la salute cardiovascolare.

Fonte:
EFSA Journal 2011
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martedì 14 gennaio 2014

CAFFEINA E MEMORIA A LUNGO TERMINE: UNA BELLA NOVITA'




Una dose di 200 mg di caffeina al giorno può potenziare la memoria a lungo termine… Vediamo i dettagli di uno studio sul legame tra caffeina e memoria a lungo termine.


Di nuovo buone notizie sul fronte caffeina, molecola già studiata per le sue proprietà neuroprotettive, per la sua funzione di stimolante cognitivo, e non solo.

In base ad uno studio pubblicato sulla rivista Nature Neuroscience, la caffeina, assunta a dosi di almeno 200 mg, sarebbe in grado di potenziare anche la memoria a lungo termine.
Calcolando che un caffè espresso contiene mediamente dai 60 ai 120 mg di caffeina, un consumo di 2-3 caffè al giorno può risultare quindi utile per potenziare la nostra memoria a lungo termine.
Attenti però a non esagerare… le “overdose” di caffè, oltre a poter dare spiacevoli effetti collaterali, non ci rendono dei mostri di memoria: gli effetti sulla memoria non sono migliorati aumentando la dose di caffeina da 200 mg a 300 mg.
Inoltre la caffeina, quando assunta solo un’ora prima del test di memoria, non ha sortito miglioramenti, non si può quindi considerare un rimedio “di emergenza” per chi voglia potenziare la propria memoria poco prima di un “esame”.
Chissà che questa evidenza non sia un primo passo verso un uso proficuo della caffeina per patologie che colpiscono gravemente la memoria... Speriamo!

Fonte:
Whiteman, H. (2014, January 13). "Caffeine may boost long-term memory." Medical News Today. Retrieved from http://www.medicalnewstoday.com/articles/270963.
Image Courtesy of Witthaya Phonsawat/FreeDigitalPhotos.net

sabato 11 gennaio 2014

LE PERSONE INTELLIGENTI TENDONO A BERE PIU' ALCOLICI. SIAMO SICURI?


In base ad una recente indagine, dagli interessanti risvolti psicologici, le persone più intelligenti tendono a bere più alcolici. 
Non dimentichiamoci però degli effetti nocivi dell'alcol, se vogliamo anche un consumo intelligente!

Stanno spopolando sul Web articoli sulla recente ricerca pubblicata sulla rivista "Review of General Psychology", in base a cui le persone più intelligenti sono maggiori consumatori di alcolici rispetto alla media.
Si, secondo John D. Mayer, psicologo alla Western Reserve University, le persone dotate di maggiori capacità intellettive tendono a sperimentare tutto ciò che può arricchire la propria esperienza evolutiva. Ciò potrebbe comportare anche una maggiore propensione al consumo di sostanze stupefacenti e psicotrope. Davvero interessante!

Questo studio però pone anche un'occasione per ricordare che cosa causa nel nostro corpo il consumo di alcolici in dosi eccessive.
Se gli effetti acuti sono ben conosciuti, gli effetti cronici dell'alcol meritano di essere sottolineati.
L'utilizzo prolungato di alcol nel tempo può aumentare il rischio di sviluppare varie patologie più o meno gravi, anche a basse dosi.

Secondo dati forniti dall'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), il consumo di 20 grammi di alcol al giorno (pari a circa 2 bicchieri di vino) determina un aumento percentuale di rischio rispetto a chi non assume bevande alcoliche:
  • del 100% per la cirrosi epatica;
  • del 20-30% per i tumori del cavo orale, faringe e laringe;
  • del 10% per i tumori dell'esofago;
  • del 14% per i tumori del fegato;
  • del 10-20% per i tumori della mammella;
  • del 20% per l'ictus cerebrale.
Da ricordare è che all'aumentare delle quantità di alcol assunte aumentano anche le suddette percentuali di rischio.
Oltre all'aumentato rischio di patologie epatiche e di tumori, che sarebbe attribuito all'effetto di alcuni intermedi metabolici come l'acetaldeide, sono da considerare altri importanti effetti cronici sul sistema nervoso centrale, sul cuore (cardiomiopatia alcolica), sul sistema riproduttivo e sull'equilibrio nutrizionale del soggetto (l'alcolismo è anche associato a carenza di tiamina o vitamina B1 e alle relative manifestazioni), oltre che il forte impatto anche sulla vita sociale e lavorativa in caso di dipendenza da alcol.

Per concludere, indubbiamente l'alcol, come altre sostanze psicotrope, ci fa vivere esperienze mentali "nuove" e "al di fuori della norma"... questo è innegabile. Inoltre, a differenza di altre sostanze di difficile reperibilità, il consumo di alcol è socialmente accettato in quanto è parte di bevande alcoliche proprie della nostra tradizione eno-gastronomica.
Se però, da persone intelligenti, ci teniamo davvero alla nostra salute, consumiamolo in modo intelligente, riservandolo alle occasioni speciali...


Fonte:
Review of General Psychology
http://www.drugfreeworld.org 
http://alcol.dronet.org 
Image Courtesy of KEKO64/FreeDigitalPhotos.net

domenica 5 gennaio 2014

Pillole di benessere: MAL DI TESTA? ATTENTI ALLE GOMME DA MASTICARE


Al mal di testa sono attribuite numerose cause: lo stress, la stanchezza, il caldo, problemi ormonali e chi più ne ha più ne metta. Anche il consumo di chewing gum, o gomme da masticare, può causare il mal di testa.

Questo è il risultato inequivocabile di uno studio condotto su 30 teen-agers vittime di mal di testa ricorrenti, che ha mostrato, ad un mese dall'interruzione del consumo di chewing gum, significativi miglioramenti nell'intensità e nella frequenza dei mal di testa per 7 individui, e la risoluzione completa dei mal di testa per ben 19 individui.
Tutti coloro che in seguito hanno ripreso  il consumo di chewing gum sono stati nuovamente colpiti dal mal di testa. 
La relazione tra gomme da masticare e mal di testa è stata attribuita da alcuni esperti alla presenza di aspartame, che tuttavia è presente in altri alimenti, come le bevande light, in quantità decisamente più consistenti che nelle gomme da masticare, o al sovraccarico dell'articolazione temporo-mandibolare.
Quindi, per chi è sempre in lotta con il mal di testa... attenzione alle gomme da masticare! Chissà che eliminarle non sia la soluzione tanto attesa!


Fonte: 

American Friends of Tel Aviv University. (2013, December 30). "Chewing gum is often the culprit for migraine headaches in teens - 87 percent who quit experience significant relief." Medical News Today. Retrieved from





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