domenica 30 dicembre 2012

L'INFLUENZA DELLO STRESS SUL COMPORTAMENTO ALIMENTARE E L'OBESITA'



Lo stress può avere una forte influenza sul nostro benessere fisico e mentale. Può anche influenzare le nostre scelte alimentari e favorire l'insorgenza di disturbi del comportamento alimentare. Vediamo i risultati di uno studio mirato.


Al giorno d'oggi il termine "stress" è ricorrente in ogni discorso riguardante la salute e il benessere della persona in quanto lo stress è per definizione una "reazione emozionale intensa a una serie di stimoli esterni che mettono in moto risposte fisiologiche e psicologiche di natura adattiva".

Tali risposte di natura adattativa possono risultare utili e positive per l'adattamento a determinate situazioni purchè proporzionate.
Quando risultano eccessive, perchè il soggetto è particolarmente reattivo agli "stressors" o perchè lo stress è troppo intenso o di lunga durata, esse possono interferire con il benessere psico-fisico della persona.
Sono già state ampiamente definite varie tipologie dello stress, a seconda della causa che lo genera, quali ad esempio lo stress post-traumatico e lo stress lavoro-correlato.


In questa occasione si riassumerà, in base a diverse ricerche e alla relativa letteratura scientifica, come lo stress tende a influenzare anche il comportamento alimentare dell'uomo e degli animali.

Vari studi sono stati volti a confermare il sospetto che lo stress potesse influenzare la relazione con il cibo.
Nonostante varie limitazioni e alcuni fattori interferenti la comprensione della relazione tra stress e comportamento alimentare, gli autori della Review sotto riportata, hanno potuto cautamente supportare questa tesi.

Lo stress sembra alterare il comportamento alimentare e in particolar modo l'intake di alimenti, ovvero la quantità di alimenti consumata, in due maniere differenti e opposte, ovvero determinando da una parte eccessi alimentari e dall'altra parte il rifiuto del cibo o una tendenza ad alimentarsi in misura molto ridotta.
La tipologia e la gravità di tali disturbi può essere influenzata dal tipo e dal grado di stress.
Stress di tipo cronico sembrano essere associati con una maggiore preferenza dell'individuo per alimenti ad alto contenuto energetico e molto nutrienti, in particolare per quegli alimenti ad alto contenuto di grassi e zuccheri.
In base ad alcuni studi longitudinali è risultato evidente il legame causale tra l'esposizione a stress cronici e l'aumento di peso, con un maggior effetto negli individui di sesso maschile.
Da sottolineare è, che la sovra-alimentazione indotta dallo stress può essere uno dei fattori che contribuiscono al successivo sviluppo di obesità in individui che originariamente presentavano un normale indice di massa corporea.

Sono in programma ulteriori studi nel corso dei quali saranno misurati dei marcatori biologici di stress in modo da comprendere i meccanismi fisiologici che governano la relazione stress-comportamento alimentare e da determinare eventuali  legami tra stress e neurotrasmettitori o ormoni che controllano l'appetito.


Fonte:
Relationship between stress, eating behavior, and obesity  (Review) Torres, S.J. , Nowson, C.A.
Centre for Physical Activity and Nutrition, School of Exercise and Nutrition Sciences, Deakin University, Burwood, Vic., Australia. 2007 Elsevier Inc.
Immagini:http://i61.photobucket.com/albums/h43/ginwong/sad-face-on-plate.jpg

domenica 23 dicembre 2012

MULTIVITAMINICI... UTILI O NO ?


Gli integratori multivitaminici costituiscono un grande business per l'industria farmaceutica e dei prodotti salutistici. Sono pochi però gli studi che hanno valutato i benefici effettivamente percepiti dai consumatori di questi prodotti. Vediamo i risultati.

Il mercato degli integratori alimentari, compresi i multivitaminici, nonostante la crisi economica, è sempre in crescita. Ciò è dovuto alla crescente attenzione dei consumatori al mantenimento del proprio stato di salute e benessere.
Se le vendite sono in continuo aumento, non è però detto che gli integratori multi-vitaminici siano realmente benefici e utili per il benessere del consumatore.
In base a varie opinioni scientifiche le vitamine somministrate sotto forma di integratore e non con gli alimenti in cui sono naturalmente contenute risultano meno efficaci se non dannose, per il soggetto che le assume.

Alcuni esperti consigliano, proprio per questo motivo, l'assunzione degli integratori vitaminici durante i pasti, ad esempio insieme a frutta e verdura, al fine di aumentare efficacia e assorbimento delle vitamine contenute nell'integratore.

Fermo restando che per definizione gli integratori alimentari non devono essere considerati sostituti di una dieta variata e di una sana alimentazione e che è quindi sempre consigliabile assumere le vitamine tramite una dieta bilanciata, resta il fatto che ci sono situazioni o periodi di stress in cui è possibile, o per scorrette abitudini alimentari, o per affaticamento e stress eccessivo, riscontrare sintomi da carenza di micronutrienti, quali vitamine e minerali.

E' proprio in queste situazioni che possono risultare utili gli integratori alimentari, in particolare, a meno che non ci siano sintomi da carenza specifici, multivitaminici e multiminerali.

Mentre sono stati svolti in passato vari studi randomizzati sui multivitaminici, l'equipe sotto riportata ha intrapreso una sperimentazione clinica in modo da rilevare, diversamente dagli studi precedentemente effettuati,  le esperienze soggettive legate all'assunzione di integratori multivitaminici.
I partecipanti sono stati divisi in due gruppi distinti e per sedici settimane sono stati somministrati ad un gruppo dei multivitaminici e all'altro gruppo placebo. Lo studio è stato condotto in doppio cieco.
Al termine delle 16 settimane ad ogni partecipante è stato fatto compilare un questionario al fine di determinare l'effetto soggettivo dato dalla somministrazione di tali sostanze.

Dall'analisi dei risultati sono stati riscontrati effetti significativi in relazione all'assunzione di multivitaminici rispetto al placebo.
In particolare i partecipanti a cui è stato somministrato il multivitaminico hanno riferito di percepire una maggiore energia fisica e un miglioramento del tono dell'umore.
L'effetto benefico sul livello di energia è stato particolarmente evidente tra i partecipanti di sesso femminile.
E' stato inoltre riportato da alcuni partecipanti che hanno assunto il multivitaminico una migliore qualità del sonno, rispetto a chi ha invece assunto il placebo.
Per quanto riguarda invece aree relative ad altri aspetti delle funzioni mentali o del benessere fisico non sono state riscontrate differenze significative nella percezione di effetti positivi o negativi tra i due gruppi.
Non sono inoltre stati riportati effetti negativi dal gruppo a cui è stato somministrato il multivitaminico.

Questo è il primo studio qualitativo documentato sugli effetti soggettivi correlati all'assunzione cronica di multivitaminici. 
Probabilmente in futuro ne seguiranno altri tesi a dimostrare ulteriori effetti benefici attribuibili alla somministrazione di multivitaminici, che non sono però emersi in questo studio.
In conclusione, se non è possibile assumere sufficienti quantità di vitamine tramite un'alimentazione bilanciata, ricorrere all'assunzione di multivitaminici può aiutare a rimpiazzare le carenze di micronutrienti e, in base a questo studio, può aumentare l'energia e il tono dell'umore percepito.
Si consiglia comunque sempre il criterio della moderazione nell'assunzione di integratori alimentari e il controllo medico in caso di assunzione per lunghi periodi.


Fonti:
Participant experiences from chronic administration of a multivitamin versus placebo on subjective health and wellbeing: a double-blind qualitative analysis of a randomised controlled trial
Jerome SarrisKatherine H CoxDavid A CamfieldAndrew ScholeyCon StoughErin FoggMarni KrasDavid J WhiteAvni Sali and Andrew Pipingas. Nutrition Journal 2012, 11:110 

MELATONINA, LE ULTIME NOVITA'


La melatonina è largamente utilizzata come rimedio dolce per l'insonnia e per i disturbi del ritmo sonno-veglia. Sembra però che abbia anche importanti proprietà antinfiammatorie e neuroprotettive, che si spera potranno essere sfruttate in futuro per il trattamento di malattie croniche e neurodegenerative.


La Melatonina, chimicamente N-acetil-5-metossitriptammina, è una molecola ad azione ormonale  prodotta principalmente dalla ghiandola pineale in assenza di illuminazione e durante le ore notturne, con funzione cronobiologica riconosciuta da decenni.

Essa è in grado di indurre fisiologicamente il sonno e, agendo sull'ipotalamo, di regolare il ciclo sonno-veglia.



La melatonina è naturalmente prodotta in condizioni di buio dal corpo umano, ma anche da animali, piante e microorganismi.

La produzione fisiologica di questa molecola è però influenzata da diversi fattori, dipendenti dallo stile di vita e dalle condizioni fisiologiche e patologiche dell'individuo, e non è detto che la melatonina  prodotta sia sufficiente a stimolare fisiologicamente il sonno nell'essere umano.


Le proprietà di questa molecola hanno nutrito in modo sempre crescente l'interesse dell'industria farmaceutica e dell'integrazione alimentare, tanto che attualmente sono reperibili sul mercato, in Italia come integratori alimentari,  varie preparazioni contenenti melatonina come unico principio attivo o accoppiata ad altre sostanze naturali, in diverse forme farmaceutiche (gocce, compresse ecc.).

Tali preparazioni sono normalmente consigliate in caso di disturbi del sonno e del ritmo sonno-veglia, in particolar modo per tutti quei soggetti, che a causa delle abitudini di vita (es. lavoro notturno, frequenti viaggi e cambio di fuso-orario), hanno una maggiore possibilità di incorrere in una carenza di questa sostanza ma anche per quei soggetti affetti da problemi di insonnia che vogliano favorire un sonno fisiologico, senza ricorrere all'induzione del sonno tramite farmaci ipnotici e sedativi.


Recenti studi si stanno focalizzando su altre proprietà della melatonina.

In base a recenti ricerche scientifiche sembra infatti che tale molecola sia dotata di una rilevante capacità antinfiammatoria e antiossidante, che avrebbe un effetto benefico e protettivo sul fegato, sulle malattie cardiovascolari, sui processi infiammatori, in caso di osteoporosi e anche per talune patologie neoplastiche.
La sua azione neuroprotettiva sta nutrendo aspettative fondate sulla possibilità di un potenziale effetto positivo in varie malattie neurodegenerative quali il Morbo di Parkinson e di Alzheimer.
E' stata inoltre recentemente approvata come farmaco vero e proprio dall'EMEA (European Medicament Agency) e anche dall'Agenzia dei farmaci spagnola.

Sperando nella futura conferma scientifica dell'effettiva possibilità di applicazione alle suddette malattie croniche si conclude che essa può essere una valida alternativa dolce ai farmaci ipnotici e sedativi, che oltre a dare dipendenza fisica e psichica e tolleranza possono avere spiacevoli effetti collaterali, considerando anche che la melatonina è in grado di indurre un sonno fisiologico e pertanto di qualità migliore rispetto al sonno indotto dagli ipnotici-sedativi e che provoca effetti da sovradosaggio pressochè nulli.

Prima ancora di ricorrere alla melatonina si consiglia comunque di verificare che siano rispettati i consueti criteri di igiene del sonno e che l'ambiente dedicato al riposo garantisca la totale assenza di fonti luminose, in quanto l’esposizione alla luce inibisce la produzione della melatonina in misura dose-dipendente.

Fonti: 

Fernández-Tresguerres Hernández JA - "Melatonina: old molecule, new medicament" - PubMed

http://it.wikipedia.org/wiki/Melatonina