mercoledì 2 gennaio 2013

DIETA ED EMICRANIA... GRASSI SI O GRASSI NO?



Il legame tra il consumo di determinati alimenti, ad esempio gli alimenti contenenti ammine biogene o anidride solforosa come additivo (vini bianchi ecc.), e l'incidenza del mal di testa è un tema già ampiamente discusso; un pò meno conosciuta è invece la relazione tra il livello ematico di lipidi e di acidi grassi liberi e l'incidenza di quella particolare forma di mal di testa chiamata emicrania.

L'emicrania è una sindrome dolorosa comune e debilitante, che causa uno scadimento della qualità della vita e una diminuzione della produttività di chi ne è colpito.

In base alla rielaborazione di vari studi riportati in letteratura è risultato che livelli elevati di lipidi ematici e di acidi grassi liberi sono tra i fattori che rivestono una particolare importanza nel favorire gli attacchi di emicrania.
In queste condizioni infatti è normalmente aumentata l'aggregazione piastrinica, che è associata a minori livelli di serotonina e a livelli aumentati di prostaglandine, mediatori chimici del processo infiammatorio.
Questo quadro favorisce la vasodilatazione, riconosciuta come precursore immediato delle emicranie.
Una dieta ad elevato contenuto di grassi di conseguenza potrebbe influenzare direttamente e favorire questo processo, causando frequenti emicranie.

Al fine di dimostrare tale tesi e di valutare l'impatto dell'assunzione di grassi con la dieta sull'incidenza e il grado di severità dell'emicrania, è stato intrapreso uno studio condotto in un periodo di 12 settimane su 54 pazienti, con preesistente diagnosi di emicrania.
Durante i primi 28 giorni, i partecipanti allo studio hanno registrato in un apposito diario tutti gli alimenti normalmente consumati e gli eventuali episodi di emicrania.
Al termine di questo primo periodo di partenza, i partecipanti sono stati educati individualmente a limitare il consumo di grassi fino ad un massimo di 20 grammi/giorno.
E' seguito un periodo di 28 giorni per l'adattamento dei partecipanti a alla dieta a basso contenuto lipidico.
I risultati dello studio sono basati sugli ultimi 28 giorni, ovvero sul periodo successivo alla fase di adattamento.
I partecipanti hanno diminuito in modo significativo l'ingestione di lipidi rispetto ai primi 28 giorni  dello studio ed hanno quindi "corretto" le loro abitudini alimentari in base alle indicazioni impartite.

La diminuzione dell'assunzione di lipidi con la dieta è risultata associata ad una diminuzione significativa della frequenza, dell'intensità, della durata degli attacchi di emicrania e della quantità di medicinali assunti.
Questo studio ha quindi dimostrato che una dieta a basso contenuto di grassi può migliorare la qualità di vita dei soggetti che soffrono di emicrania, in quanto può diminuire in modo significativo i fattori che determinano la gravità della sindrome.
E' quindi molto importante per chi soffre di questa invalidante forma di mal di testa, ma benefico anche per la popolazione generale, evitare gli eccessi alimentari e in particolare le diete ad alto apporto lipidico.

Fonti:
J Womens Health Gend Based Med. 1999 Jun;8(5):623-30.
The influence of a low-fat diet on incidence and severity of migraine headaches.
Bic Z, Blix GG, Hopp HP, Leslie FM, Schell MJ.
Division of Hematology/Oncology, The Chao Family Comprehensive Cancer Center, University of California, Irvine, Orange 92868-3298, USA.
Image courtesy of Ambro / FreeDigitalPhotos.net



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