L'iperomocisteinemia (alta concentrazione di omocisteina nel sangue) è un fattore di
rischio cardiovascolare emergente, che può dipendere da carenze di
nutrienti nella dieta.
Alcuni
nutrienti (colina, betaina e alcune vitamine del gruppo B) sono
fondamentali per mantenere sotto controllo i livelli di omocisteina e
vantano il claim salutistico "contribuisce
al normale metabolismo dell’omocisteina", autorizzato
dall'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) sulla base
di consistenti evidenze scientifiche.
L'omocisteina
è un aminoacido non proteico prodotto dal metabolismo della
metionina, aminoacido solforato essenziale che viene introdotto nel
nostro organismo con la dieta.
La concentrazione plasmatica di
omocisteina è il risultato di una stretta relazione tra le abitudini
dietetiche e fattori genetici predisponenti e un'alta concentrazione
di omocisteina nel sangue può dipendere da una dieta non
sufficientemente ricca di acido folico e di altre vitamine del gruppo
B.
L'iperomocisteinemia
(alta concentrazione di omocisteina nel sangue) è oggi considerata
un fattore di rischio cardiovascolare emergente, forte e indipendente
associato all'insorgenza di malattie cardiovascolari (aterosclerosi
coronarica ed infarto miocardico), cerebrovascolari (ictus cerebrale)
e vascolari periferiche (trombosi arteriose e venose).
Si
stima che le persone con iperomocisteinemia abbiano un rischio circa
doppio di sviluppare
una malattia cardiovascolare rispetto a chi ha dei valori normali e
questa condizione è ormai accettata dalla comunità scientifica
come ulteriore fattore di rischio che si aggiunge agli altri ben noti
fattori di rischio cardiovascolare (ipertensione arteriosa, diabete
mellito, colesterolo alto, fumo).
Da
una revisione scientifica dei ricercatori del Iberoamerican Cochrane
Network, tesa a valutare l’efficacia clinica di interventi mirati
ad abbassare il livello di omocisteina in persone con o senza
preesistenti malattie cardiovascolari, non sono emerse per il momento prove
a sostegno di trattamenti che riducono i livelli di omocisteina per
la prevenzione di eventi cardiovascolari.
L'iperomocisteinemia resta però una condizione
associata ad un aumentato rischio cardiovascolare, ed è per questo considerata un marker di rischio
cardiovascolare in vari programmi di screening: è quindi importante sapere quali sono i nutrienti
(vitamine e non solo) che aiutano a tenere sotto controllo la
concentrazione di omocisteina nel sangue e la cui carenza può essere associata a iperomocisteinemia.
Alcuni nutrienti, in seguito ad esame e autorizzazione dell'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), possono vantare l'health claim "contribuisce al normale metabolismo
dell'omocisteina".
Vediamo di seguito quali sono, come agiscono e dove si trovano (fonti alimentari).
Betaina: ha origine dall'ossidazione della colina nei mammiferi e può
agire come donatore
di un gruppo metilico nel processo di rimetilazione dell'omocisteina
nel fegato.
Tale
meccanismo di azione supporta le numerose evidenze scientifiche da
studi sull'uomo che
hanno mostrato la significativa riduzione delle concentrazioni
plasmatiche di omocisteina
a seguito della somministrazione di betaina.
Va
ricordato però che dosi giornaliere di 6 g di betaina sembrano
determinare un aumento del
colesterolo totale e LDL ematico, cosa che non si verifica a dosi
significativamente più basse
(4g/d). Per questo motivo è prevista per la betaina un'avvertenza
supplementare
Fonti alimentari di betaina: Quinoa, barbabietola, broccoli, spinaci, cereali e frutti di mare.
Colina: funge da precursore della betaina, di cui è noto il
meccanismo d'azione sul metabolismo dell'omocisteina.
In
accordo con ciò, diete prive o carenti in colina si associano ad un
aumento dell'omocisteinemia
e da studi effettuati risulta una correlazione inversa tra l'apporto
alimentare
di colina e la concentrazione di omocisteina nel sangue.
Fonti alimentari di colina: tuorlo d'uovo, semi di soia, fegato di vitello e di tacchino, lecitina.
Acido folico e folati: il
5-metil-tetraidrofolato è un importante intermedio della via
metabolica folato-dipendente per
la produzione di metionina da omocisteina.
Fonti alimentari di acido folico e folati: frattaglie (rene, fegato), verdure a foglia verde (lattuga, spinaci, broccoli), legumi e uova.
Vitamina B12: la
metilcobalamina, una forma coenzimatica della vitamina B12, è
anch'essa coinvolta nella
rimetilazione dell'omocisteina a metionina, che richiede come
cofattori sia il folato sia
la vitamina B12.
Fonti alimentari di Vitamina B12: alimenti di origine animale, soprattutto fegato.
Vitamina B6: è essenziale per una via metabolica alternativa
per la rimetilazione dell'omocisteina
a metionina (ciclo della transulfurazione).
Fonti alimentari di Vitamina B6: alimenti a base di farine integrali, alcuni frutti tropicali (avocado, banane), nocciole, germe di grano, lievito di birra e carote, ma anche riso, lenticchie, tonno, salmone e gamberetti.
In conclusione, la carenza di folati e acido folico, vitamina B12, vitamina B6, colina e betaina è alla base di un'alterata rimetilazione dell'omocisteina, che dopo un primo
accumulo intracellulare
viene riversata nel sangue in quantità dipendenti dalla severità
della carenza ma
anche dalla coesistenza di fattori genetici e di altri fattori che
possono interferire con il metabolismo
dell'omocisteina.
In caso di iperomocisteinemia (omocisteina alta) può essere quindi utile appurare se tra i vari fattori in gioco vi è una carenza di questi nutrienti, fondamentali per garantire un normale metabolismo dell'omocisteina e per prevenire l'iperomocisteinemia.
Jean-Charles
Fruchart, PhD; Melchior C. Nierman, MD; Erik S. G. Stroes, MD, PhD;John
J. P. Kastelein, MD, PhD; Patrick Duriez, Atherosclerosis: Evolving
Vascular Biology and
Clinical Implications - New Risk Factors for Atherosclerosis and
Patient Risk Assessment.
Circulation, Cap. 109, 2004
Interventi
per ridurre l’omocisteina per la prevenzione degli eventi
cardiovascolari, www.omocisteina.net,
2013
EFSA
Journal 2011
Image Courtesy of rakratchada torsap/FreeDigitalPhotos.net
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