La
"Glicemia alta", o iperglicemia, anche nel range di valori
"borderline", non diagnostici per diabete, rappresenta un
fattore di rischio progressivo e continuo per malattie
cardiovascolari. Per ridurre la glicemia, oltre ad una dieta adeguata
e ad uno stile di vita sano, si può ricorrere all'aiuto di alcuni
nutrienti, che possono vantare Claims Salutistici autorizzati
dall'EFSA in merito al controllo della glicemia.
E'
ormai noto che il diabete di tipo 2, si associa ad un'aumentata
incidenza di malattie cardiovascolari, soprattutto a carico delle
arterie coronarie, delle arterie periferiche e del
sistema
cerebrovascolare.
Numerose
evidenze scientifiche indicano però che anche le alterazioni della
glicemia che possono precedere il diabete - valori di glicemia
borderline
(100/110
-125 mg/dl a digiuno) -
mostrano le
caratteristiche cliniche della sindrome da insulino-resistenza con un
aumentato rischio di sviluppare complicanze cardiovascolari.
Non
è ancora del tutto chiaro se l'iperglicemia sia una causa diretta di
un aumentato rischio cardiovascolare o se rappresenta solo un marker
di una più complessa condizione metabolica.
Quali sono i rimedi naturali riconosciuti efficaci per la glicemia alta?
Il
"pilastro fondamentale" per la gestione dell'iperglicemia e del diabete non sta in nessun farmaco ma in uno stile
di vita sano.
Fondamentali
sono una dieta sana ed equilibrata (povera di zuccheri semplici,
alimenti ad alto carico glicemico e grassi) e l'esercizio fisico
regolare, importantissimi anche per ridurre un eventuale sovrappeso.
Ci
sono inoltre dei nutrienti per i quali l'EFSA (Autorità Europea per
la Sicurezza Alimentare) ha autorizzato claims salutistici, ovvero
indicazioni sulla salute che un prodotto può vantare in etichetta,
relativi al controllo della glicemia.
I
nutrienti risultati benefici per il controllo della glicemia sono di
diversa tipologia e influiscono sul metabolismo del glucosio a
diversi livelli.
Il
cromo, in forma trivalente, è attualmente l'unico nutriente
autorizzato riconosciuto utile per il mantenimento di livelli normali
di glucosio nel sangue.
Come
si spiega la sua utilità ? L'iperglicemia è un sintomo comune della
carenza di Cromo nell'uomo e migliora fino a normalizzarsi
somministrando Cromo.
Ma
in quali alimenti possiamo trovare quantità significative di Cromo ?
Le
maggiori e più diffuse fonti alimentari di cromo sono cozze,
ostriche, datteri essicati, pere, farina integrale,
pomodori e broccoli.
Altri
nutrienti sono stati invece riconosciuti utili dall'EFSA per la
riduzione dell'aumento del glucosio ematico post-prandiale (picco
glicemico post-prandiale), importante indice di rischio
cardiovascolare.
La
glicemia postprandiale è una normale risposta fisiologica del nostro
organismo che varia per entità e durata e può essere influenzata
dal tipo di pasto e da caratteristiche individuali.
Sono
vari i nutrienti che assunti in determinate dosi durante i pasti sono
risultati in grado di ridurre la glicemia post-prandiale.
Uno
di questi è la cellulosa metilica propilica idrossilata (HPMC), un
additivo alimentare, che ha mostrato effetti significativi sia in
soggetti obesi non diabetici sia in soggetti affetti da diabete non
insulino-dipendente. La dose di HPMC ritenuta efficace è di 4 grammi
per pasto.
Anche
le fibre solubili (arabinoxilano, beta-glucani da orzo e avena,
pectine) vantano il claim relativo alla riduzione dell'aumento di
glucosio ematico post-prandiale.
Il
meccanismo di azione dei suddetti nutrienti è legato all'aumento
della viscosità del contenuto intestinale che determina un ritardo
nell'assorbimento di glucosio, determinando un minor picco glicemico
post-prandiale.
Mentre
per l'Arabinoxilano il claim salutistico può essere utilizzato per
un alimento che contiene almeno 8 g di fibre ricche di arabinoxilano
(AX) prodotto dall’endosperma del frumento (almeno il 60 % di AX in
termini di peso) per 100 g di carboidrati disponibili in una porzione
quantificata nell’ambito del pasto, nel caso dei betaglucani da
orzo e avena la dose efficace è di 4 grammi di beta-glucani ogni 30
g di carboidrati disponibili in una porzione quantificata nell’ambito
del pasto.
La
dose di pectine ritenuta efficace è invece di 10 grammi nell'ambito
di un pasto.
Dove
trovare queste fibre solubili ?
Oltre
agli alimenti creati ad hoc per i consumatori sensibili al problema
della glicemia alta e contenenti le fibre sopracitate, è importante
ricordare quali sono gli alimenti più ricchi di fibre solubili: in
ordine di importanza (Fonte INRAN) troviamo i carciofi bolliti,
l'orzo perlato, le carrube, le prugne secche, la farina di segale, i
fiocchi d'avena e tanti altri alimenti tra cui, fra i più utilizzati
citiamo i fagioli e i cereali da colazione per bambini.
Ci
sono poi altri nutrienti come l'amido resistente e il fruttosio che
vantano claims relativi al controllo della glicemia, ma dato il
diverso uso e meccanismo di azione, ne discuteremo prossimamente.
Fonti:
"Diabete
e corretti stili di vita"
EFSA
Journal 2011
Reppas
C, Dressman JB., Viscosity modulates blood glucose response to
nutrient solutions in dogs., Diabetes Res Clin Pract., Aug;17(2),
1992
Cristina
Bianchi, Stefano Del Prato, Roberto Miccoli, "Iperglicemia e
rischio cardiovascolare" - Il
pensiero scientifico editore
Image Courtesy of Praisaeng/FreeDigitalPhotos.net
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