La Vitamina D ricopre un ruolo fondamentale per il mantenimento della salute delle ossa. E’ stata studiata per la sua funzione immunomodulatrice e la carenza di vitamina D è stata collegata ad un aumentato rischio di malattie autoimmuni, di morbo di Alzheimer, di malattie cardiovascolari e di alcuni tumori, ma non solo.
A ciò si aggiunge un nuovo studio dell’Università del Kentucky, condotto su un modello animale, secondo cui bassi livelli di vitamina D possono determinare danni da radicali liberi a carico del cervello e un peggioramento delle funzioni cognitive.
Poiché la carenza di vitamina D è piuttosto diffusa tra gli anziani, risultano di fondamentale importanza alcuni accorgimenti per garantire adeguati livelli di vitamina D in modo da prevenire danni ossidativi al cervello e le relative conseguenze:
- Esporsi alla luce solare almeno 10-15 minuti ogni giorno, ad esempio facendo passeggiate all’aria aperta
- Assumere, nell’ambito di una dieta bilanciata, fonti alimentari di vitamina D (pesci grassi, uova, latte, fegato, verdure verdi)
Per le persone più vulnerabili, che per stile di vita, per motivi climatici o per necessità individuali si espongono raramente alla luce del sole e che seguono un regime alimentare privo o carente di fonti alimentari di Vitamina D, è possibile valutare insieme al proprio medico di fiducia la necessità di un analisi del proprio livello plasmatico di Vitamina D al fine di escludere stati carenziali.
In caso di carenza, vista l’importante funzione biologica di questa vitamina, si deve considerare un adeguamento della dieta e, se possibile dello stile di vita, o il ricorso ad integratori alimentari.
E’ fondamentale in questo caso, non cadere nell’eccesso di Vitamina D. In prima istanza perché essendo una vitamina liposolubile, può facilmente dar luogo a disturbi da ipervitaminosi (calcificazione dei tessuti molli).
Inoltre perché in base ad un recente studio, livelli plasmatici superiori ai 21 nanogrammi/millilitro determinerebbero un aumento di proteina C reattiva, marker di infiammazione associato all’indurimento dei vasi sanguigni e ad un aumentato rischio cardiovascolare.
Fonti:
Weber, Belinda. "Low vitamin D levels may damage the brain." Medical News Today. MediLexicon, Intl., 4 Dec. 2013. Web.
Image Courtesy of Marine/FreeDigitalPhotos.net
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